Il presidente francese e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno sottolineato la volontà di astenersi dal dare giudizi in merito ai compiti eventuali della BCE in questo periodo di crisi. Ciò nonostante il presidente francese Nicolas Sarkozy ha affermato di essere convinto che la Banca centrale europea agirà di fronte al rischio di deflazione che potrebbe seguire all’immissione di moneta nel sistema economico attuale. Inoltre ha sottolineato che una maggiore solidarietà tra i membri della zona euro non sarà possibile se prima non si ripristina una disciplina di bilancio più adeguata. In un discorso a Tolone il presidente ha detto di non voler discutere sulla eventuale riforma allo statuto della Bce, ma che comunque quest’ultima ha e manterrà un ruolo determinate.
Un solidarietà senza incrinature non è immaginabile senza una disciplina più stretta. Se si vuole più solidarietà, serve maggiore disciplina di bilancio – ha affermato il presidente francese -. Dobbiamo discutere insieme delle nostre politiche di bilancio, non perché esse siano le stesse ovunque in situazioni che sono diverse, ma perché esse si avvicinino invece di allontanarsi l’una dall’altra. Esaminiamo in comune i nostri budget. Instauriamo delle sanzioni più rapide, più automatiche e più severe per coloro che non rispettano i propri impegni. Rinnoviamo i dispositivi di prevenzione perché le derive che abbiamo conosciuto non si riproducano più.
Sarkozy è ormai convinto che le agenzie di rating non pronunceranno il loro verdetto prima di gennaio. Il presidente spera di scongiurare il declassamento della Francia da parte di agenzie di rating come Moody’s e Standard & Poor’s e sottolinea che comunque ogni agenzia ha dei “punti di vista” differenti, come a voler indicare che un eventuale declassamento non significherà che tutto é perduto, ma una questione vista attraverso obiettivi diversi. Il presidente incontrera’ gia’ dal 4 gennaio il cancelliere tedesco Angela Merkel, durante il quale si continuerà a parlare della nostra moneta unica, per la quale Sarkozy non nasconde la sua preoccupazione.
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