Il tasso di disoccupazione in Italia resta su livelli record. Ad agosto è rimasto stabile per il terzo mese consecutivo, confermandosi al 10,7%. Si tratta il livello più alto mai registrato da quando è iniziata la rilevazione su base mensile, ovvero dal 2004. Secondo quanto comunicato dall’Istat, su base annua è avvenuto un aumento del 2,3%. Il dato va inquadrato in un momento storico particolarmente difficile per l’Italia, alle prese con una recessione che morde più che mai aziende e famiglie e che ancora non sembra voler lasciare la presa.
Il governo stima un calo del pil del 2,2% per quest’anno, ma c’è chi prevede un calo maggiore nelle rilevazioni definitive all’inizio del prossimo anno. La disoccupazione però non sembra soltanto un problema italiano. Infatti, in tutta la zona euro il numero dei disoccupati continua a salire pericolosamente. Secondo l’Eurostat, ad agosto è stato toccato il record dell’11,4%. Si tratta del peggior dato da quando è stata introdotta la moneta unica europea.
Se si fa il bilancio considerando l’Unione europea a 27 paesi le cose di certo non vanno meglio. Ad agosto il tasso di disoccupazione è aumentato al 10,5%, mentre nello stesso periodo dello scorso anno si viaggiava intorno al 9,7%. Era migliore anche il dato dell’Ue-17, ovvero solo l’area euro, che si attestava al 10,2%. In linea generale si stima che attualmente in Europa ci sono ben 25,466 milioni di disoccupati, mentre nella zona euro sono 18,196 milioni. I paesi con maggiore disoccupazione sono sempre Grecia e Spagna.
Atene deve fare i conti con un tasso di disoccupazione del 25,1%, senza contare che nel 2013 la Grecia evidenzierà il sesto anno consecutivo di recessione, mentre Madrid deve sopportare un tasso di disoccupazione del 24,4%. I livelli più bassi di disoccupazione sono in Austria (4,5%), Lussemburgo (5,2%), Olanda (5,3%) e Germania (5,5%). Altissima anche la disoccupazione giovanile: in Grecia e Spagna più di un giovane su due è disoccupato.