I conti pubblici italiani non ammettono più altri rinvii per essere riequilibrati: è una presa di posizione forte quella del governatore di Bankitalia, Mario Draghi, intervenuto proprio a Palazzo Koch nel corso di un convegno ad alto livello. Draghi, il quale è sempre più in quota per la successione a Jean-Claude Trichet alla guida della Banca Centrale Europea, ha parlato esplicitamente dei rischi che corre il nostro paese in relazione alla crescita potenziale dell’economia, sottolineando come le prospettive di finanza pubblica siano peggiorate. I calcoli del governatore sono piuttosto chiari, per ottenere il pareggio di bilancio tra almeno tre anni (così come viene previsto dal Documento di Economia e Finanza), la riduzione delle spese in termini reali deve essere pari al 7%. La ricetta suggerita prevede un incremento dei tassi di occupazione, degli investimenti più sostanziosi nel capitale fisico, oltre a dei mercati e servizi pubblici che siano in grado di accrescere la produttività nazionale.