Gli scenari che si prospettano per il futuro dei paesi più poveri non è certo dei migliori; il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, si è proprio riferito ad essi nel corso di un intervento al Development Committee della Banca Mondiale, auspicando un loro maggior peso all’interno della governance dello stesso istituto. Draghi è stato molto chiaro al riguardo:
La crisi ha ormai assunto nuovi contorni. Se prima essa interessava le economie più avanzate, ora il suo impatto si sta rivolgendo nei confronti delle economie in via di sviluppo e in transizione.
La diagnosi del governatore è in linea con l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, il quale aveva dichiarato che l’impatto della crisi potrebbe portare a un stop nella lotta mondiale contro la povertà, oltre a rappresentare un pericolo per tutti i progressi verso il traguardo del Millennium Goal (dimezzare la povertà entro il 2015).