Le parole rassicuranti di Ben Bernanke, numero uno della Federal Reserve, il quale ha espresso la sua convinzione circa un’imminente ripresa dell’economia, non hanno convinto la Cgil: come spiega il sindacato, basandosi sulle stime Ires, la situazione italiana rischia di essere molto meno rosea, con la prospettiva poco incoraggiante della perdita di un milione di posti di lavoro entro il 2010. Le parole del segretario confederale, Agostino Megale, assomigliano tanto a uno di quei preludi operistici che annunciano il presagio di una sciagura imminente:
Il Pil sta proseguendo la sua dinamica negativa, un fattore che, unito all’aumento del tasso di disoccupazione, comporta il rischio della perdita di un numero compreso tra 800.000 e un milione di posti di lavoro.
Ma le preoccupazioni riguardano anche gli altri due sindacati: Raffaele Bonanni, leader della Cisl, teme gli ultimi colpi di coda della crisi, mentre Luigi Angeletti non ritiene sia semplice tornare ai livelli di un anno fa.