Si chiama Memorandum of Understanding e ha la funzione di mettere nero su bianco possibili iniziative di cooperazione per l’esplorazione di idrocarburi in Ucraina. Lo hanno siglato il ministro ucraino dell’Ecologia e delle Risorse Naturali Mykola Zlochevskiy e l’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni nel corso del suo viaggio in Ucraina. In particolare, il memorandum prevede lo studio di iniziative congiunte nei settori del petrolio e del gas, convenzionali e non, sulla base della reciproca condivisione di dati, competenze e tecnologie. Le parti hanno inoltre concordato di istituire un team di lavoro congiunto per la valutazione delle diverse opportunità. Durante la sua visita a Kiev, l’AD Paolo Scaroni ha inoltre incontrato il ministro dell’Energia e delle Risorse Minerarie Yuriy Byoko per discutere di ulteriori collaborazioni nel settore upstream ucraino.
Le stime sulle riserve dell’Ucraina valutano un potenziale di circa 1.000 miliardi di metri cubi, come dire quasi lo 0,5% del totale mondiale anche se deve essere considerato che il paese non ha sufficienti infrastrutture come pure manca di tecnologia e investimenti adeguati per poter valorizzare queste risorse come in molti auspicano.
La parte fortemente innovativa dell’accordo è quella relativa allo ‘shale gas‘, il gas estratto dalle rocce. In questo campo nessuno può mettere in discussione il primato degli Stati Uniti ma Eni è stata una delle prime a credere nel nuovo filone e a investirci anche grazie all’accordo con la texana Quicksilver siglato da Eni nel 2009. Il filone è già molto sfruttato negli Stati Uniti anche per i suoi riflessi positivi in termini di riduzione delle emissioni nocive in atmopsfera ma tra gli esperti fioccano le critiche a causa delle difficoltà che comporta nella tecnica estrattiva.