In linea con le attese degli economisti, nel pomeriggio americano di ieri la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi di interesse all’interno della banda di oscillazione dello 0-0,25%. Nonostante i primi segnali tangibili, anche se lenti, di inversione di tendenza del ciclo, la Banca centrale americana conferma così la propria politica di “tassi zero” per sostenere l’economia e rilanciare i consumi in un contesto che, sul fronte occupazionale e su quello immobiliare, registra ancora delle palesi criticità. La Federal Reserve si accoda di conseguenza sia alla BCE, sia alla Banca centrale giapponese, che allo stesso modo hanno mantenuto invariato nel mese corrente il costo del denaro; quella della Fed è una decisione che, per quanto ampiamente attesa, può contribuire ad alimentare ulteriore ottimismo sul mercato azionario specie se si considera che, nel terzo trimestre, i dati sul prodotto interno lordo a stelle e strisce potrebbero riservare in positivo delle grosse sorprese.