Ferrari archivia il 2015 coerentemente con le aspettative degli investitori, tuttavia le stime per quest’anno sono pressoché prudenti e ciò causa un crollo del titolo in Borsa pari al -9,6% a Milano e al -15% a Wall Street.
Marchionne, che ha definito ‘fenomenale’ lo scorso anno, ha dichiarato di non aver compreso questa reazione da parte dei mercati. I numeri dello scorso anno della Ferrari vedono consegne pari al +6% (7.644 unità vendute), ricavi in crescita del 3%, Ebitda a 748 milioni e dunque in crescita rispetto ai 693 dello scorso anno. Il debito netto a fine 2015 era pari a 1,938 miliardi di euro, e va rapportato ai 566 milioni di liquidità netta a fine 2014.
Cosa non è andato bene?
Si può dire che il mercato non ha apprezzato un quarto trimestre in calo e una guidance prudente, come quella che è stata fornita agli analisti alla società per questo 2016. Ferrari stima infatti un aumento delle consegne a circa 7.900 unità, incluse le ‘supercar’. I ricavi dovrebbero crescere e attestarsi ad almeno 2,9 miliardi. L’ebitda adjusted dovrebbe portarsi da 748 a 770 milioni. Il debito netto previsto a fine anno sarà inferiore di circa 1,95 miliardi a quello del 2015.
Alla crescita futura potrebbe contribuire l’allargamento della gamma a Suv o crossover, strada già seguita da Lamborghini e Porsche, anche se Marchionne è su questo punto fortemente contrario.
Nel 2015, sulle vendite ha pesato il -22% totalizzato sul mercato cinese. Le altre grandi regioni hanno chiuso bene l’anno. I ricavi da vendite di motori sono scesi di ben 92 milioni per via del calo delle consegne a Maserati, un calo pari al 31%.