I lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese, in provincia di Milano, hanno organizzato, questa mattina, una protesta fuori dalla sede della Regione Lombardia, nella quale hanno partecipato anche i dipendenti della Maflow di Trezzano sul Naviglio e della Iveco di Pregnana Milanese, in solidarietà alla operai Fiat, per rivendicare i propri diritti. I 350 lavoratori Alfa, tutti in cassa integrazione, chiedono una retribuzione più congrua al loro lavoro. “Perché – dice Ernesto Ierardi, membro della Fiom-Cgil, promotrice della manifestazione – non è possibile vivere con un reddito di 700 euro al mese, oltretutto sapendo che altre regioni come Campania e Sicilia hanno già dato contributi ai lavoratori Fiat”. Ierardi spiega le motivazioni della protesta:
Abbiamo deciso di venire qui perché la Regione Lombardia è corresponsabile con Fiat della situazione che stiamo attraversando.
Nel 2004 sono stati sottoscritti accordi che prevedevano lo sviluppo del Polo della Mobilità sostenibile nell’area di Arese, ma a oggi queste intese non sono ancora state sviluppate.
Ci chiediamo che fine hanno fatto i milioni di euro destinati all’insediamento del Polo della Mobilità e che cosa intenda fare la Giunta lombarda per mantenere sul territorio lo storico marchio dell’Alfa.