Per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese ci sono al vaglio sei/sette proposte. A dichiararlo a conclusione di un incontro con i Sindacati, il Governo e la Fiat è stato il Ministro Scajola, il quale per il futuro di Termini Imerese ha annunciato che il Tavolo tecnico tornerà a riunirsi presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico nella giornata del 5 febbraio 2010. Con o senza la Fiat a Termini Imerese, a partire dal 2012, la priorità assoluta è quella relativa alla salvaguardia dei livelli occupazionali in un’area come quella del palermitano dove di certo non si può dire che ci sia tanto lavoro e tante alternative per le famiglie dei lavoratori della società del Lingotto.
Intanto, sulla vicenda la Cgil, per voce del Segretario Generale Epifani, ha ribadito come da un lato debbano essere esplorare tutte le possibilità, ma dall’altro la stessa Fiat non può tirarsi fuori dai giochi, e quindi la sua scelta di abbandonare lo stabilimento di Termini Imerese non deve essere considerata come definitiva.
Fiat: in 40 anni Termini ha ingoiato 1 mld
La Regione siciliana ha intenzione di presentare il conto alla Fiat nel caso in cui il Lingotto abbandoni il sito produttivo di Termini Imerese. E si tratta di un conto salato, almeno a sentire il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Ma fare calcoli precisi negli ultimi decenni tra il dare e l’avere per lo stabilimento del Lingotto e’ come mettere la testa in un ginepraio.
Il conto, si legge in un articolo di MF, parte da uno dei contratti di programma piu’ recenti, quello del febbraio 2006, del valore complessivo di 44 mln euro, 34 garantiti dalla Fiat e 10 milioni dallo Stato, di cui 1,6 milioni dalla Regione Sicilia. Ma l’intreccio tra fondi pubblici e privati si realizza sin dall’inizio della avventura torinese a Termini Imerese e bisogna fare attenzione tra fondi direttamente mirati alla fabbrica palermitana, come quelli dell’ultimo quadriennio appena citati e quelli piu’ generalmente destinati alla regione, che in quarant’anni hanno superato i 400 milioni tra fondi pubblici ed europei (cifra che raddoppia se si considerano anche quelli previsti ma non stanziati). Poi, negli ultimi dieci anni, l’intervento e’ stato piu’ consistente grazie anche all’arrivo dei fondi comunitari che la Regione ha destinato per la zona industriale di Termini e per le sue infrastrutture. Fatti i conti a spanne, fa quasi un miliardo di euro tra fondi pubblici, europei e privati incassati e non.
fonte borsaitaliana.com