Resa dei conti per otto istituti italiani: la discesa dei tassi di interesse e al contrario, l’aumento dei costi della raccolta hanno messo alle strette le banche italiane di media dimensione, che si trovano così a fare i conti con il giudizio dell’agenzia internazionale Fitch, che ieri ha rivisto al ribasso la valutazione a lungo termine e l’outlook di alcune banche nostrane. L’Italia “probabilmente è già in recessione” sottolinea l’agenzia di rating Fitch in una nota. Tempi duri e outlook negativo per Bpm, Popolare di Sondrio, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Bper, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio.
La decisione – sottolinea l’agenzia di rating in una nota – trae origine dal peggioramento delle prospettive di crescita dell’economia italiana e dall’intensificazione delle tensioni sui debiti sovrani che potrebbero portare ad un incremento del costo del funding e ad un deterioramento della qualità del credito del sistema bancario, con effetti negativi sulla redditività operativa.
Le altre società italiane che hanno un rating per il momento non hanno problemi di liquidità, ma sarà il 2012 l’anno della resa dei conti anche per gli altri. Entro l’anno prossimo infatti saranno sottoposte a test numerose altre società e secondo Fitch Ratings é previsto un lungo periodo in cui i premi l rischio aumenteranno. L’agenzia ha però sottolineato che l’ipotesi di un default sovrano italiano é improbabile e che le società italiane che hanno un rating sapranno affrontare la crisi. Intanto i mercati continuano ad attendere i segnali dai leader europei: il via libera agli eurobond e una decisione definitiva su un ruolo più incisivo della Bce nel sostegno dei debiti sovrani dei Paesi dell’ eurozona. Anche gli stati membri dell’eurozona, consapevoli della crisi di fiducia che ha colpito il mercato del debito, attendono delle decisioni importanti da parte delle maggiori economie trainanti l’eurozona.
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