L’ufficialità della nomina di Christine Lagarde alla guida del Fondo Monetario Internazionale rappresenta una svolta importante per l’organizzazione di Washington: si tratta della prima donna in assoluto per quel che concerne questo prestigioso incarico, ma anche un segnale di continuità dopo un altro francese come predecessore, Dominique Strauss-Kahn. Che cosa si prospetta per l’ormai ex ministro transalpino delle Finanze?
Anzitutto, bisognerà prestare la massima attenzione alla situazione del bilancio, visto che si vuole scongiurare qualsiasi rischio di mancato pagamento in relazione ai prestiti del 2010; inoltre, è necessario che il Fondo non segui la stessa politica della Bce per quel che riguarda i problemi di solvibilità finanziaria. In effetti, l’Eurotower è fin troppo abituato a divenire una parte del problema economico piuttosto che una parte della soluzione. Infine, Lagarde dovrebbe anche ristorare una appropriata separazione tra gli incarichi interni all’ente e le ambizioni politiche di chi vi lavora all’interno.
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