Il dibattito sulla scelta del prossimo direttore generale del Fondo Monetario Internazionale è davvero serrato e avvincente: dopo che il nome di Christine Lagarde, ministro delle finanze francesi, sembrava aver messo d’accordo tutti, ci si accorge che in realtà alcuni paesi puntano ad altro. È il caso dei principali mercati emergenti, i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i quali sono convinti di avere in patria i candidati ideali.
Dal momento della sua organizzazione, il Fondo non ha mai avuto un leader non europeo, ma stavolta i tempi sono più maturi, anche perché l’istituto di Washington necessita di una nuova legittimazione di fronte alle economie in via di sviluppo. Per un incarico così delicato occorre un policy maker dotato della giusta esperienza, preferibilmente un ministro finanziario o un banchiere centrale: tra i papabili figurano Augustin Carstens, attuale governatore della banca centrale messicana, e Arminio Fraga, ex numero uno della banca centrale brasiliana.
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