Si prospettano delle bollette energetiche più pesanti per gli italiani e questo rincaro lo si deve soprattutto alla svolta decisa dal governo nei confronti del nucleare: il rischio in questione è stato messo in luce dall’ultimo studio presentato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ente che è presieduto da Edo Ronchi, ministro dell’ambiente tra il 1996 e il 2000. Da questa indagine, infatti, è emerso come il ritorno all’energia atomica stia presentando degli svantaggi dal punto di vista dei pagamenti da parte dei cittadini: uno dei dati che sorprende di più e che è contenuto nella relazione della Fondazione è quello dell’elettricità, visto che le centrali sarebbero in grado di produrne una buona quantità ma a prezzi molto alti (circa 73 euro per ogni megawattora). In particolare, poi, i costi del nucleare sarebbero superiori di sedici punti percentuali rispetto all’elettricità che viene invece prodotta dalle centrali a gas (nello specifico, i prezzi sono pari a 61 euro per ogni megawattora).