Il prossimo vertice del G20 sarà l’occasione per la presentazione, da parte del Financial Stability Board, di una valutazione preliminare sui possibili interventi da adottare per quel che riguarda la gestione del problema delle istituzioni finanziarie considerate troppo grandi per un fallimento: la terminologia anglosassone indica questi enti come “too big to fail”. Si tratta di un problema di costi, ma anche e soprattutto di azzardo morale circa le conseguenze derivanti dal ricadere in una tale categoria nella gestione di una istituzione finanziaria. Mario Draghi, numero uno di Bankitalia nonché presidente del Fsb, ha fatto sapere che i lavori si concentreranno prevalentemente su tre aree: la riduzione delle probabilità di fallimento delle istituzioni con rilevanza sistemica, il miglioramento delle capacità gestionali del fallimento di una grande istituzione e il rafforzamento delle infrastrutture chiave dei mercati. Il Fsb ha fatto inoltre notare che la ripresa economica globale è ancora molto differenziata e serve, quindi, una risposta mirata per le istituzioni.