L’annuncio del segretario del Tesoro americano, Timothy Geithner, nei confronti del Fondo Monetario Internazionale è stata l’occasione per approfondire alcuni temi relativi alla politica valutaria globale: Geithner si è infatti rivolto alle maggiori economie del mondo, auspicando che vi sia uno sforzo comune nel ricercare una nuova flessibilità nei tassi di cambio. Ci sono pochi mercati emergenti che gestiscono i loro regimi monetari attraverso controlli del capitale e accumuli di riserve in eccesso: sono proprio questi controlli, secondo il segretario statunitense, a mettere pressione sugli stati, oltre ad accrescere il ritmo dell’inflazione in quei paesi dove le divise sono svalutate. I riferimenti alla Cina non vi sono stati come di consueto, ma le allusioni alla crescita futura dello yuan sono state “scoperte” in qualche parte del discorso: l’attuale sistema dei tassi di cambio viene visto come un ostacolo alla cooperazione internazionale sugli squilibri finanziari, quindi serve un consenso più allargato sul fronte monetario, al fine di rispondere in maniera adeguata alle forze del mercato.