La Grecia deve evitare l’uscita dalla zona euro e riportare i propri standard di vita a livelli accettabili. Stavolta é la Banca centrale ellenica. La Grecia è arrivata alla sua ultima spiaggia, gli accordi a livello europeo raggiunti nel vertice del mese scorso possono essere l’ultima chance per risanare l’economia del Paese. Ancora pressioni sulla Grecia arrivano dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che ha ricordato ai partiti di centrodestra la necessità di sostenere il governo di Papademos, in caso contrariò sarà negata la nuova tranche di aiuti internazionali. La cancelliera ha inoltre ribadito che gli Eurobond non sono una soluzione alla crisi e che di questo strumento si potrà parlare solo quando la situazione in Europa sarà migliorata.
Quello che è in gioco adesso è la possibilità che il paese resti all’interno della zona euro – scrive in un rapporto l’istituto centrale – . Occorre procedere speditamente verso il ripristino della fiducia, il consolidamento delle finanze pubbliche e il rilancio della crescita. Ci sono due obiettivi nazionali da perseguire a qualsiasi costo: il primo è di generare un avanzo primario… il secondo di velocizzare la ripresa.
Lucas Papademos, il nuovo governatore, ha sottolineato che i tre partiti che sostengono il governo forniranno al più presto una garanzia scritta ai creditori internazionali del Paese sulla decisione di tagli alla spesa per assicurare il versamento della prossima tranche di aiuti. Il Fmi ha annunciato la creazione di “Precautionary and Liquidity Line” ovvero linee di credito a breve termine per gli Stati che, trovandosi in situazione di difficoltà, hanno necessità di liquidità a breve termine per fronteggiare la situazione di crisi. Il direttore del Fmi, Lagarde, ha spiegato che in questo i paesi chiederebbero linee di credito per sei mesi per un ammontare pari a cinque volte la loro quota presso il Fmi. Per l’Italia la quota quindi ammonterebbe a 45 Mld€ e per la Spagna invece a 23 Mld€.
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