La crisi dei debiti sovrani europei potrebbe essere giunta a un fondamentale punto di svolta, nel giorno in cui si riunisce l’Eurogruppo per decidere come muoversi nelle prossime settimane per tirare fuori dalle sabbie mobili sia la Grecia che Cipro. La notizia del giorno è che la Grecia ha deciso di lanciare un piano di riacquisto volontario di titoli di stato per un controvalore complessivo di 10 miliardi di euro. Si tratta in ogni caso di una misura necessaria per accedere ai fondi che la troika ha già deciso di concedere al paese.
L’Agenzia nazionale del debito greco ha fatto sapere che i detentori delle obbligazioni governative greche dovranno presentare i loro titoli entro venerdì per ricevere in cambio un pagamento tra il 32,2% e il 40,1% del valore nominale. Gli investitori dovranno dichiarare la propria intenzione a vendere i titoli tra il 7 e il 17 dicembre 2012. L’operazione di buyback riguarda circa 40 miliardi di euro di debito in mani private su un totale di 63 miliardi di euro.
Dopo l’annuncio del piano di buyback, il rendimento dei titoli di stato greci a 10 anni è sceso sotto la soglia del 15%. Il tasso sul decennale ellenico si è portato al 14,23%, ovvero sui livelli più bassi da luglio 2011. Lo spread tra i titoli greci e tedeschi a dieci anni è sceso di ben 164 punti base a 1.284, mentre sulla scadenza trentennale a 921 punti, tornando così sotto la soglia psicologica dei mille punti per la prima volta da settembre 2011. L’Agenzia del debito deciderà poi il prezzo finale e l’importo dei titoli che intende riacquistare.
La Grecia ha indicato come prezzo minimo per i bond un range compreso tra 30,2 e 38,1 centesimi di euro del valore facciale dei titoli di stato oggetto del buyback. In cambio la Grecia offrirà bond emessi dal fondo salva-stati EFSF, che nel week-end è stato declassato da Moody’s al livello Aa1 da Aaa. Intanto, sul mercato secondario dei titoli di stato lo spread Btp-Bund è sceso a 305 punti base ed è ormai prossimo verso la discesa sotto 300 punti.