La Grecia ha ufficialmente abbandonato il suo progetto di referendum sul piano di salvataggio finanziario del paese concordato con Ue e Fmi. Lo ha annunciato il ministero delle Finanze in una nota, sono stati informati anche il ministro Evangelos Venizelos, il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ed infine il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. La situazione politica ad Atene tuttavia, rimane confusa, sembra infatti che a convincere i greci ad annullare il referendum siano state le minacce di Angela Merkel al premier greco George Papandreou: in caso di referendum sul piano di aiuti europeo la Grecia sarebbe stata cacciata dall’Europa per un periodo non inferiore ai due anni.
Nulla di confermato, ma le indiscrezioni sembrano premere per questa ipotesi, confermato anche a radio Europe 1 dal ministro francese per gli Affari europei, Jean Leonetti: “Se la Grecia non accetta il piano di salvataggio europeo è fuori dall’Europa”. Non meno nefasto il parere del cinese Li Daokui, il quale, conversando con i giornalisti a margine dei lavori di un forum, ha sottolineato di essere disposto ad aiutare l’Europa con i fondi cinesi, se solo l’Unione europea avesse un efficace piano di salvataggio. Che al momento non si distingue all’orizzonte. La situazione al governo continua a non essere chiara e per oggi é in programma un voto di fiducia per il Premier greco George Papandreou. Il progetto di referendum infatti aveva sollevato l’opposizione del Ministro delle Finanze Venizelos, e creato una spaccatura in seno al gruppo parlamentare. Se il governo dovesse cadere, entro 30 giorni dovranno essere convocate le elezioni.
L’obiettivo – ha sottolineato Venizelos – deve essere quello di garantire l’attuazione delle procedure di applicazione dell’accordo di riduzione del debito greco concluso dalla zona euro a Bruxelles la settimana scorsa, che garantisce l’appartenenza del paese nella zona euro, il rispetto dei sacrifici del popolo greco e apre la prospettiva di un ritorno dell’economia alla normalità.
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