ll dollaro si rafforza leggermente contro un basket di valute, sostenuto dall’avversione al rischio degli investitori sui persistenti timori di recessione, fotografata dalla flessione delle borse europee.
Euro e sterlina pagano dazio ai dati macroeconomici che hanno evidenziato l’indebolimento dei fondamentali, consolidando le chances di interventi sui tassi da parte di Banca d’Inghilterra e Bce. Il biglietto verde trova supporto anche nella vittoria di Barack Obama nelle elezioni presidenziali Usa. Lo yen continua a beneficiare del fenomeno del carry trade, che consiste nell’utilizzo della divisa nipponica per finanziare l’acquisto di asset denominati nelle valute ad alto rendimento. Il rafforzamento del dollaro contribuisce al calo del greggio. I futures sul Brent perdono circa due dollari il barile, recuperando terreno rispetto al punto piĆ¹ basso toccato in giornata, a quota 62,95 dollari. Ieri, il contratto di riferimento sul greggio del Mare del Nord era scivolato ai minimi da 20 mesi, per poi mettersi a correre sulla scia della debolezza del dollaro e dei tagli alle forniture decise dall’Arabia Saudita. Il rafforzamento del dollaro dopo la vittoria di Barack Obama nelle elezioni presidenziali Usa ha fatto nuovamente scendere i prezzi dell’oro nero.