Firmato l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali, che toccherà lo stipendio di impiegati presso notai, ingegneri, dentisti. L’intesa, sottoscritta tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e Confprofessioni, riguarda circa un milione di lavoratori subordinati e 400mila tra praticanti e partite Iva ed e’ stata . Tra le figure professionali coinvolte, i dipendenti degli studi notarili e di avvocati, studi dentistici, ingegneri, architetti. L’aumento salariale previsto per queste categorie professionali e’ di 87,50 euro, in questo modo giunge a conclusione la lunga trattativa per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali, iniziata lo scorso autunno.
Con la firma del contratto nazionale – sottolinea Franco Martini, Segretario Generale della FILCAMS CGIL – si rafforza ed estende il sistema dei diritti in un settore fortemente polverizzato. Un mondo di giovani ragazze e ragazzi che troverà nel nuovo contratto maggiori opportunità di crescita e valorizzazione professionale, nonchè di tutele contrattuali e di rappresentanza sindacale. La firma del contratto, raggiunta unitariamente – prosegue Martini – oltre ad essere positiva nei contenuti, rappresenta un segnale importante per consolidare l’inversione di tendenza, dentro un quadro di relazioni sindacali, caratterizzato dalla negativa pratica degli accordi separati. L’ipotesi di accordo sarà sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che si svolgerà anche attraverso forme inedite, date le caratteristiche del settore, con uno sforzo organizzativo e di fantasia notevole, per far vivere la democrazia anche là dove potrebbe sembrare impossibile.
Estesa la sfera di applicazione del contratto anche agli apprendisti e, per i praticanti/stagisti del settore, per i quali è stato definito il criterio del giusto compenso che verrà successivamente individuato. Soddisfatto anche Danilo Lelli che ha seguito la trattativa per la FILCAMS CGIl Nazionale, il quale guarda con ottimismo alle prossime mosse: occorre un rilancio sul piano organizzativo, ha detto, occorre pensare ora a nuove forme di proselitismo e alla contrattazione di secondo livello (prevista su base regionale) con diretto coinvolgimento dei territori.
1 commento su “Per gli impiegati degli studi professionali un aumento di 87,50 euro”