Durante il mese di giugno, il comparto industriale ha fatto registrare un nuovo calo, sia in confronto al mese precedente (riduzione dell’1,1%), sia su base tendenziale.
Nonostante lo stop, tuttavia, l’Istat registra come il saldo del primo semestre sia in salita con un +0,4% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il calo di giugno segue il risultato record di maggio (+0,9% sul mese e +3,1% sull’anno) e – scrivono i tecnici dell’Istituto di Statistica – è imputabile in parte agli effetti del ponte del 2 giugno.
La flessione mensile è estesa a tutti raggruppamenti di industrie. Per quanto concerne i diversi settori, osservano forti crescite tendenziali la fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,7%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,0%), e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,1%). Le diminuzioni maggiori si registrano, invece, nei settori dell’attività estrattiva (-9,8%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-6,5%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-4,9%). Vola, nel primo semestre, la produzione di autoveicoli che aumenta del 44,2%.
“Questi dati altalenanti dimostrano che siamo ben lontani da un trend positivo e che non siamo ancora usciti dal tunnel della crisi” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori che aggiunge: “Fino a che i consumi non ripartono e le famiglie continuano ad arrancare e a far fatica ad arrivare alla fine del mese, difficilmente la produzione industriale potrà decollare, dato che se le famiglie non acquistano, i negozi non ordinano e le imprese, di conseguenza, non producono. Non per niente il dato sui beni di consumo è uno di quelli che registra la peggior performance su base annua”.