Le pressioni inflazionistiche che attualmente stanno coinvolgendo la Cina non sono ancora state contenute, nemmeno dai quattro aumenti dei tassi di interesse relativi agli ultimi nove mesi: questo vuol dire che esiste un rischio molto serio, vale a dire quello di una qualsiasi pausa in termini di politica espansiva, la quale può provocare forti danni ai vari sistemi. La banca centrale dell’ex Impero Celeste ha incrementato ulteriormente gli interessi, ma l’andamento dei prezzi al consumo veleggia su un poco rassicurante +5,5%, il livello più alto in assoluto dal 2008.
Molti analisti si sono addirittura sbilanciati su un possibile raggiungimento del 6% entro la fine di questo mese. La strada da percorrere è ancora in salita e la crescita globale, sempre piuttosto debole, non aiuta di certo. Intanto, lo Shanghai Composite Index è calato di 0,2 punti percentuali, con il mercato che ha comunque beneficiato anche dei dati relativi alla produzione industriale.
2 commenti su “L’inflazione cinese mostra i pericoli delle pause sui tassi”