L’Irlanda sta approntando tutte le misure di austerity possibili e non si trova affatto nella stessa posizione della Grecia: le parole del ministro irlandese del Lavoro, Richard Bruton, sono chiare e accorate, l’intento è quello di dimostrare che Dublino non ha alcun bisogno di un nuovo pacchetto di stimoli economici. Lo stesso Bruton ha ribadito come il default governativo debba essere considerato una “opzione nucleare”, una minaccia troppo grande per i clienti delle banche e per gli investitori del paese nordeuropeo.
Le attuali necessità nazionali, comunque, parlano chiaro, occorrono urgentemente 67,5 miliardi di euro in prestiti che potrebbero essere garantiti dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, dunque le finanze pubbliche non possono dirsi del tutto al sicuro. Bruton fa parte della nuova coalizione di governo che ha cominciato a guidare il paese lo scorso marzo; il suo programma include, tra le altre cose, il contenimento del deficit di bilancio al di sotto del 3% del prodotto interno lordo entro il 2015.
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