Le attenzioni maggiori dal punto di vista economico-finanziario devono essere rivolte senza dubbio all’Irlanda: la crisi che ha coinvolto la nazione europea non sembra arrestarsi, anzi da Dublino giungono altri segnali preoccupanti, in particolare alla luce dell’impegnativo salvataggio di Anglo Irish Bank (per il quale sarà necessario l’esborso di ben 34 miliardi di euro). Una situazione simile non poteva che provocare l’aumento del debito pubblico, giunto ormai a livelli mai sfiorati prima a per quel che concerne l’eurozona. C’è da aggiungere, in questo senso, che l’ottimismo non viene suscitato nemmeno dalla Banca Centrale Europea, la quale ha messo in luce l’andamento non esaltante delle aste di rifinanziamento, capaci di rinnovare solamente 133 miliardi di euro sui 225 che sono attualmente in scadenza. L’Irlanda è dunque nell’occhio del ciclone, così come la Spagna, protagonista di un declassamento evidente del proprio rating sovrano, o anche come la Grecia che sta tentando di consolidare il regime fiscale.
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