Il voto che si è tenuto questa settimana in Irlanda ha avuto un risvolto politico, ma soprattutto economico, davvero importante: gli elettori del paese nordeuropeo, infatti, hanno espresso chiaramente il loro rifiuto nei confronti di Fianna Fail, il partito più associabile alla crescita e alla caduta finanziaria della Tigre Celtica. Allo stesso tempo, è stato accettato il programma di austerity che è volto a fornire un adeguato sostegno alle finanze del governo di Dublino. La vittoria è stata conseguita da Fine Gael, il quale però non ha la maggioranza dei seggi nel nuovo parlamento e sarà costretto a formare una coalizione col Partito Laburista. Vengono così “cancellati” gli ultimi tredici anni di esecutivi di centro-destra, un lungo periodo in cui la nazione ha acquisito molta ricchezza, ma ha mostrato anche una fragilità enorme di fronte alla prima crisi. Bisognerà quindi lavorare molto sul debito interno e sul tasso di disoccupazione, giunto ormai a un preoccupante 14%.