Enda Kenny, il primo ministro che si sta preparando a guidare l’Irlanda in uno dei suoi momenti più difficili dal punto di vista finanziario, ha bollato come “infondate” le indiscrezioni secondo cui i contribuenti del paese europeo dovranno sostenere l’intero costo del salvataggio dal default: gli errori delle banche irlandesi non saranno dunque ricompensati al 100% dai cittadini, ma al nuovo esecutivo viene chiesto un cambiamento di rotta da questo punto di vista. Il partito di Kenny, il Fine Gael, ha infatti assunto il potere la scorsa settimana e la prima sfida da affrontare sarà proprio quella relativa all’accordo europeo per il sostegno del sistema finanziario di Dublino; il nuovo governo ha promesso di non immettere ulteriore denaro cash nelle casse delle banche, ma comunque provvederà a mantenere intatto il livello della tassa corporativa, in modo da attrarre investitori stranieri e far ripartire nuovamente l’economia.