Il governo islandese ha ufficialmente rifiutato al miliardario cinese Huang Nubo il permesso di acquistare un terreno nella parte settentrionale dell’isola scandinava: la motivazione è presto detta, un trasferimento di proprietà di questo tipo sarebbe incompatibile con le leggi che vigono in questo Stato. Dunque, Reykjavik non consentirà a questo investitore asiatico così facoltoso di farsi avanti con la sua compagnia, la Beijing Zhongkun Investment Group. In pratica, l’intenzione di Huang era quella di acquisire un terreno di circa trecento chilometri quadrati, almeno è questo quanto trapela dal Ministero degli Interni.
In effetti, la legge islandese impone delle condizioni piuttosto severe e rigide per quel che concerne le società che vogliono acquisire appunto delle proprietà o anche solo il diritto di utilizzare dei beni nazionali; è chiaro che questa operazione, secondo quanto annunciato dallo stesso dicastero, non viene incontro ai principali requisiti. Huang aveva anche pianificato nel dettaglio un investimento pari a duecento milioni di dollari, con l’obiettivo di costruire un resort con tanto di hotel e campo da golf. Appena due mesi fa, poi, il magnate cinese aveva fatto sapere che le trattative con l’Islanda erano in fase avanzata, per un importo complessivo di 8,8 milioni di dollari e l’accordo con un gruppo di agricoltori. Questa passione per la Scandinavia è davvero ben radicata, tanto che lo stesso Huang ha pianificato nel dettaglio dei progetti molto simili a quello in questione in paesi come la Danimarca, la Finlandia e la Svezia.
Nel caso l’acquisizione fosse andata in porto, comunque, si sarebbe trattato della maggiore in assoluto posta in essere da uno straniero in Islanda. La piccola isola nordica, la quale sta ancora tentando di riemergere dal crack bancario del 2008, sta ora vivendo una fase di intensa crescita economica, ben superiore alla media dell’eurozona, con il Fondo Monetario Internazionale che ha anche certificato l’aumento del 2,5% del Pil nel corso del 2012.
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