Il terzo rapporto sulla ricchezza del mondo di Credit Suisse, relativo al periodo 2011-2012, ha evidenziato una diminuzione della ricchezza mondiale del 5,2% a 223.000 miliardi di dollari. L’area geografica che ha bruciato maggiormente ricchezza è stata l’Europa, che ha pagato a caro prezzo la crisi dei debiti sovrani e la recessione economica. In Europa la perdita complessiva è stata di 10.900 miliardi di dollari. La Francia ha perso 2,2 trilioni di dollari, la Germania 1,9 trilioni.
Per quanto riguarda l’Italia, la perdita di ricchezza è stata pari a 2,1 trilioni di dollari che è costato al Belpaese la perdita della decima posizione in classifica dei paesi con la ricchezza pro-capite più alta al mondo. A superare l’Italia è stata la Svezia, con una riccheza pro-capite di 237.297 dollari. Il rapporto della banca svizzera Credit Suisse analizza e stima la ricchezza derivante da diverse variabili fondamentali come gli investimenti finanziari, i valori reali, la prevalenza di immobili. Il risultato viene ottenuto al netto dei debiti delle famiglie.
Il paese che resta in testa a questa classifica è sempre la Svizzera, con 470mila dollari pro-capite. Al secondo posto c’è l’Australia con 355mila dollari e al terzo gli Stati Uniti con 262mila dollari. L’Italia è passata nei paesi di seconda fascia per ricchezza pro-capite, ovvero quelli con una media di 200mila dollari. In Italia la ricchezza proviene per 2/3 da immobili e per 1/3 dalla finanza. Per quanto riguarda la borsa, l’Italia è il paese con il peggior calo nel periodo considerato (23%).
La ricchezza privata è cresciuta molto negli Stati Uniti, in Giappone, Cina e Colombia, anche se in questi casi conta molto anche l’effetto valuta. Nell’ultimo anno il numero dei milionari in Italia (ovvero persone con patrimonio superiore al milione di dollari) è sceso a 1,2 milioni di unità da 1,5 milioni. Così ora solo il 4% dei milionari mondiali è italiano. L’Italia è però tra i paesi con il più basso livello di indebitamento pro-capite: 23.900 dollari (in Spagna 31.200). I paesi con i livelli più alti di debito sono anche i più benestanti, ovvero Svizzera, Norvegia e Danimarca.