La reazione dei mercati alle dimissioni di Mario Monti è stata negativa. Il sistema-Italia ha ballato durante la giornata di ieri, ma non è crollato. Piazza Affari ha perso il 2,2%, appesantito dai titoli bancari, mentre lo spread Btp-Bund si è spinto fin sopra 360 punti base. Secondo Giuseppe Vegas, presidente della Consob, è presto per trarre delle conclusioni sulla nuova view dei mercati sull’Italia. Vegas ritiene che ieri il calo della borsa “non è stato drammatico”, ma ora bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi giorni.
Secondo gli epserti di Royal Bank of Scotland, l’Italia sta andando incontro a un periodo di instabilità finanziaria e di forte volatilità. Rbs ritiene che questo scenario si presenterà in ogni caso nei prossimi mesi, sia che dalle elezioni prevalga la coalizione di centro-sinistra sia in caso di secondo mandato a Monti. Se dovesse vincere il Pd di Pier Luigi Bersani, gli investitori potrebbero dubitare della reale volontà del nuovo esecutivo di proseguire sulla strada intrapresa da Monti.
Un eventuale secondo mandato all’ormai ex premier, invece, verrebbe conferito solo se le cose dovessero nuovamente precipitare a seguito di reteirati attacchi della speculazione internazionale su borsa e spread. Rbs ritiene che ci sia il 55% delle possibilità che alle prossime elezioni politiche di febbraio/marzo 2013 possa vincere il Pd, solo il 25% la coalizione di centro-destra e il 20% un Monti-bis. La banca d’affari scozzese è convinta che la soluzione Monti resti ancora la migliore per assicurare la competitività dell’Italia nel lungo periodo. Rbs si aspetta una minore domanda di Btp in caso di vittoria di Bersani alle prossime elezioni.
Tuttavia, Rbs è convinta che la domanda interna di Btp – che conta per i due terzi del mercato obbligazionario italiano – non dovrebbe subire scossoni, rimanendo quindi stabile. La maggior parte delle case d’affari ritengono quasi impossibile una vittoria di Silvio Berlusconi. Secondo Schroders, l’ex premier dovrebbe tenere una campagna elettorale orientata al populismo, contro l’austerity e anti-tedesca ma senza successo.