Secondo la Commissione Europea, l’Italia tornerà a crescere solo a partire dal 2014 mentre quest’anno resterà ancora in recessione. Infatti, la stima sul pil italiano per il 2013 è a -1%, ovvero una recessione più profonda rispetto alla precedente stima di -0,5%. Nel 2014, invece, arrriverà la tanto agognata crescita, con un rialzo frazionale del prodotto interno lordo stimato a +0,8%. Per quanto riguarda, invece, lo scorso anno, la flessione del pil è stimata a -2,2%, a causa del crollo della domanda interna e delle importazioni. E’ cresciuto, invece, l’export nei paesi non-Ue.
Il trend di crescita delle esportazioni dovrebbe confermarsi anche nella prima parte di quest’anno, attenuando così il calo del pil. Per ciò che concerne il rapporto deficit/pil, per il 2012 è atteso al 2,9%. Tuttavia, grazie agli sforzi fatti dal paese per costruire un avanzo primario e tenere sotto controllo le finanze pubbliche, il deficit pubblico dovrebbe scendere al 2,1% del pil nel 2013 e nel 2014.
► SPESA PER CONSUMI MAI COSI’ MALE DA OLTRE MEZZO SECOLO
Il processo di consolidamento fiscale attuato tra il 2011 e il 2012 sta assicurando una maggiore stabilità dei conti. La Commissione UE ritiene che quest’anno la spesa primaria resterà sostanzialmente invariata, grazie alla riduzione dei salari e alla crescita moderata della spesa sociale. Inoltre, viene stimato un effetto molto positivo anche grazie alla spending review varata la scorsa estate. Sono state tagliate anche le stime di crescita sul pil della zona euro per l’anno in corso. Nel 2013 il pil scenderà dello 0,3%, peggio della precedente stima di +0,1%. Per l’Ue-27, invece, è attesa una modesta crescita dello 0,1%.
► INFLAZIONE: CAMBIA L PANIERE ISTAT 2013
Intanto, stamattina è stato pubblicato anche il dato sull’andamento dell’indice dei prezzi al consumo. L’inflazione è risultata in calo sui minimi più bassi degli ultimi due anni. A gennaio c’è stato un aumento dello 0,2% su base mensile e del 2,2% su base annua. Il rallentamento dell’inflazione è dovuto soprattutto al deciso calo dei prezzi dei beni energetici. Secondo Codacons, però, nonostante la leggera flessione, il cosiddetto “carrello della spesa” ha provocato un esborso mediamente superiore a quello dell’Imu sulla prima casa.