Nonostante l’inarrestabile corsa dell’euro la Bce ha scelto di non toccare i tassi, lasciandoli invariati al 4%. Era quello che si aspettavano tutti i mercati ma ciò non significa che fosse quello che speravano. La medesima scelta è stata fatta anche dalla Bank of England che ha lasciato i tassi al 5,25%. Il consiglio direttivo della Bce, riunitosi oggi a Francoforte, potrebbe aver rimandato il taglio dei tassi al secondo trimestre, per avere maggiori conferme (se ce ne fosse bisogno) del rallentamento economico in atto. In conferenza stampa Trichet ha rassicurato sulla situazione economica di Eurolandia, parlando di “fondamentali buoni”:
riteniamo che l’attuale politica monetaria contribuirà ad evitare rischi di rialzo alla stabilità dei prezzi nel medio termine. […] I dati suggeriscono una crescita moderata, ma comunque costante, senza grossi squilibri. La crescita degli investimenti dovrebbe fornire da sostegno e il tasso di disoccupazione è sceso a livelli mai visti da 25 anni. La crescita del Pil sarà tra 1,3 e 1,9 nell’anno in corso, rivista quindi al ribasso rispetto a dicembre.