In Italia i lavoratori vanno in pensione sempre più tardi; il dato in merito, inconfutabile, è stato fornito dall’Inps, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, che da gennaio a novembre di quest’anno ha rilevato un crollo del 53% delle pensioni di anzianità, a quota 91.925 rispetto ai 196.522 trattamenti di pensionamento anticipato erogati nel 2008. Il crollo è ancor più vistoso restringendo il campo di osservazione al solo lavoro dipendente: in questo caso, infatti, le erogazioni di trattamenti di pensione di anzianità, sempre nel periodo gennaio-novembre 2009, sono stati appena 52.132, ovverosia quasi il 57% in meno rispetto ai trattamenti dell’intero 2008. Insomma, la tendenza è quella che in futuro ci saranno sempre più pensionati con trattamento di vecchiaia piuttosto che percettori di pensione di anzianità; questo sia perché i nuovi criteri di maturazione sono più stringenti rispetto al passato, sia perché il lavoratore per scelta decide di continuare a lavorare in quanto ancora in buona salute e pienamente attivo.