Arte per l’amore dell’arte: recita così il motto latino del celebre logo della Metro Goldwin Mayer, ma l’arte potrà fare ben poco per risollevare le sorti della compagnia cinematografica di Los Angeles. La ristrutturazione degli studios, infatti, dovrà passare necessariamente per la tormentata strada della bancarotta pilotata. Troppo grande è diventato il debito aziendale e altre alternative non erano possibili. I creditori della società americana hanno quindi approvato il ricorso al Chapter 11 (la parte normativa che negli Stati Uniti prevede il fallimento): si è trattato di un piano che ha beneficiato di una maggioranza pressoché assoluta e a nulla sono valsi gli ultimi tentativi dell’investitore Carl Icahn, il quale aveva richiesto una joint venture tra la stessa Mgm e la compagnia di cui è azionista, Lions Gate. Altri accordi, in particolare con quest’ultima controparte, potranno avvenire soltanto a bancarotta conclusa: un’altra frase latina è più che azzeccata per descrivere tale situazione, hic sunt leones.