Svolta decisa a sinistra da parte dell’Islanda: la storica vittoria dei socialdemocratici e dei verdi (34 seggi su 63 in parlamento) si inserisce in un periodo particolare per il paese del nord Europa, colpito duramente dalla crisi finanziaria internazionale. I cittadini hanno dunque lanciato un messaggio importante, considerando implicitamente responsabile della crisi il precedente governo del partito dell’Indipendenza. Il nuovo premier islandese è Johanna Sigurdardottir, che già guidava “pro tempore” la nazione da alcuni mesi: molte le novità in agenda, tra cui un referendum popolare per decidere o meno l’adesione all’Ue, un aumento della pressione fiscale per far fronte al prestito da 10 miliardi di dollari in essere con l’Fmi e, punto più importante, il sostegno del Pil, previsto in calo del 10% nel 2009.
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