La chiazza di petrolio che si sta espandendo sempre di più al largo delle coste statunitensi della Louisiana è divenuta la notizia di cronaca più importante di questi ultimi giorni e a questo punto assumono rilevanza anche i contorni economici del fatto: sarà British Petroleum, la compagnia che ha provocato il disastro con l’affondamento di una propria piattaforma nel golfo messicano, a pagare tutti i danni provocati, risarcendo gli indennizzi che saranno oggettivamente verificabili. Tony Hayward, amministratore delegato della società britannica, ha però precisato che non intende addossarsi tutte le responsabilità, chiamando in causa anche Transocean, l’azienda svizzera che aveva progettato la piattaforma. È previsto intanto per la giornata di oggi l’atteso incontro tra i vertici della stessa British Petroleum e il ministro dell’interno americano, Ken Salazar. Da sottolineare, infine, il calo del titolo del colosso del petrolio, il quale ha perso altri 1,49 punti percentuali nel corso delle ultime contrattazioni della Borsa di Londra.
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