Crisi a Marzo per il mercato dell’auto; come annunciato, nel terzo mese del 2012 il settore avrebbe subito una contrazione dovuta, si pensava, principalmente ai problemi della Fiat in Italia. In realtà i numeri dimostrano una crisi generale delle vendite che non trova risposta semplicemente con gli scioperi che hanno colpito gli stabilimenti Fiat, arrecando tuttavia un danno non indifferente all’azienda che sempre di più guarda oltre i confini del Bel Paese.
A Marzo 2012 le immatricolazioni sono scese del 26.7% rispetto al marzo 2011 e si attestano a 138.137 vetture. Nel primo trimestre del 2012 le auto vendute sono state 406.907, anche queste in calo rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2011 (-21%). Insieme al -1.6% del PIL registrato nei primi tre disastrosi mesi del 2012, la situazione generale comincia a vacillare nuovamente e si teme per i mesi a venire.
Se questo è solitamente il miglior trimestre per le auto, allora la recessione è appena iniziata e la crisi non è stata sconfitta; a contribuire al disastro sulle vendite e le nuove immatricolazioni è sicuramente la pressione fiscale sui contribuenti. Visti i prezzi dei carburanti insostenibili, il prezzo delle RC-Auto sempre in aumento e tutti gli altri fattori che hanno contribuito a rendere gli Italiani più poveri è difficile pensare a cambiare l’auto, quando invece si tenta di eliminarla del tutto dalle nostre vite.
►MERCATO AUTO VEICOLI COMMERCIALI SEGNA IL PASSO
Chi vive in città sicuramente può evitare di spostarsi in automobile (se il lavoro lo permette) e sarà questa la direzione che prenderà il mercato se non assisteremo ad una rivoluzione; la benzina prossima ai due euro è sicuramente il primo dei fattori che costringe a rivedere l’uso dell’auto. Per combattere questo fenomeno che ha fatto crollare il settore, gli esperti si attendono nuovi incentivi per il cambio del mezzo anche se questo non risolve il problema dei carburanti alle stelle e sopratutto non alimenta la concorrenza tra assicurazioni.