Tutto ebbe inizio lo scorso anno: a fine gennaio 2010 il neo premier greco George Papandreou chiese 9 miliardi di euro di prestiti straordinari al vertice del Wef in Svizzera per aiutare la nazione esprimendo la sua difficoltà, ma non ottenne nulla. L’allarme però aveva le sue fondamenta, contrariamente a quanto sostenevano gli altri Stati. Il contagio del debito greco da 357 miliardi di euro, cinque volte quello argentino del 2001, si sta estendendo, e s teme l’effetto contagio anche per gli altri Paesi europei. Il rischio é che questa situazione possa erodere le fondamenta della credibilità dell’eurozona.
Si deve fare tutto il possibile per evitare il contagio della crisi del debito – ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel – nell’azione di contrasto alla crisi stiamo procedendo millimetro dopo millimetro. Il vertice Ue del 23 ottobre sara’ un passo importante ma non l’ultimo, sarà un passo molto importante per la soluzione della crisi del debito, serve una “troika permanente” per la Grecia e per i Paesi in crisi perche’ chi fa debiti deve accettare limitazioni di sovranità.
Questo é l’altro passaggio nelle valutazioni che la Cancelliera ha espresso nell’ambito dela sessione della frazione parlamentare dell’Unione. La signora Merkel pensa a una sorta di «troika permanente» per i paesi più deboli, che fanno dei debiti, questa è la sua tesi. Ma soprattutto la Cancelliera tedesca si aspetta che il summit europeo del prossimo 23 ottobre produca un “piano di lavoro” per la Grecia.
Il mondo e l’Europa attraversano una crisi finanziaria senza precedenti, che nei giorni a venire ci porterà a decisioni importanti, molto importanti – ha aggiunto il presidente Nicolas Sarkozy, partecipando di una tavola rotonda sull’occupazione e sui giovani -. L’euro è il cuore della costruzione europea. Lasciar distruggere l’euro, è assumersi il rischio di distruggere l’Europa. Coloro che distruggeranno l’Europa si assumeranno la responsabilità del reinsorgere di conflitti e opposizioni nel nostro continente.
1 commento su “Merkel: dopo Grecia dobbiamo evitare contagio”