Milano e l’economia, connubio indissolubile che si fa ancora più marcato. Tutto pronto per la consegna degli Ambrogini d’Oro, uno dei maggiori riconoscimenti distribuiti dal consiglio comunale di Milano a cittadini, istituzioni o imprese che si sono distinte, determinando la crescita sociale della città meneghina. Tra le figure indicate per l’assegnazione dell’onoreficenza, anche Massimo Capuano per i duecento anni di Borsa Italiana.
A proporre la candidatura era stato Davide Corritore, vicepresidente del consiglio comunale, nel tentativo di rimediare alla svista iniziale della giunta milanese, che non aveva preso in considerazione l’eventualità:
“Sono con la presente a sottolineare l’opportunità di attribuire un Ambrogino d’Oro all’istituzione Borsa italiana, reduce dalla celebrazione del suo Bicentenario: trovo che sia un grande errore non assegnare un Ambrogino a Borsa Italiana“. Richiesta tutt’altro che inascoltata: Letizia Moratti, infatti, assegnerà l’Ambrogino d’oro a Massimo Capuano al quale (indiscrezione di MF-Milano Finanza) la decisione è già stata comunicata. Massimo Capuano è Amministratore Delegato di Borsa Italiana S.p.A dal gennaio 1998, anno della privatizzazione della Società.
Il Consiglio di Amministrazione di Borsa Italiana gli ha attribuito tutti i poteri esecutivi per lo sviluppo e la gestione dei mercati azionari, obbligazionari e derivati organizzati da Borsa Italiana S.p.A. Dunque, al finaco di due calciatori simbolo di Inter e Milan quali Giuseppe Bergomi e Paolo Maldini; degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana; dei direttori dei giornali Libero e La Stampa, rispettivamente Maurizio Belpietro e Mario Calabresi; del presidente della Triennale, Davide Rampello; dell’associazione Libera di don Luigi Ciotti; del rettore dello Iulm, Giovanni Puglisi e dell’architetto Stefano Boeri spazio anche per un economista.