In corso a Bruxelles un incontro tra i ministri del commercio di oltre 150 paesi a sette anni dal lancio del “ciclo di Doha” , il negoziato multilaterale sugli scambi lanciato a Doha, nel Qatar, nel 2001, che si sarebbe dovuto concludere nel 2006 per rilanciare fino a tale data la liberalizzazione del commercio mondiale. In questi giorni lo scopo è dare linee più chiare alla politica commerciale globale in un contesto non facile: inflazione in aumento, recessione o stagnazione e non per ultime, le turbolenze finanziarie dovute alla crisi subprime.
Paesi come Brasile, India e Cina non hanno il diritto di nascondersi dietro il marchio di paesi in via di sviluppo.
Questo quanto si legge in un documento dei Pvs. Questo perché Brasile, India, Cina, Russia e ancora Marocco e Turchia sono Paesi che stanno risucchiando capitali dal mondo intero: la delocalizzazione produttiva continua, in Italia troppe tasse, in questi Paesi poche e manodopera decisamente a poco prezzo.