Il nome di Edward Prescott è salito alle ribalte nel 2004, quando l’economista newyorkese è stato insignito del Premio Nobel per l’economia insieme a Finn Kydland per il contributo fornito alle dinamiche macroeconomiche: è dunque evidente come le prese di posizione di un personaggio simile siano sempre ascoltate con attenzione, in particolare l’ultimo riferimento dello stesso Prescott è andato alla situazione del nostro paese. A suo parere, infatti, l’economia italiana non vivrebbe uno dei suoi momenti migliori e l’auspicio è quello di un’intesa sulle riforme strutturali e su una loro rapida attuazione. L’ormai settantenne professore americano ha chiesto espressamente all’esecutivo una forte promozione della crescita della produttività, oltre ad altri provvedimenti urgenti, quali la riduzione delle tasse, per non deprimere il paese. La chiusura di Prescott, infine, è stata piuttosto sibillina:
L’Italia deve prestare attenzione all’ambito fiscale, se le imposte aumenteranno il gettito diminuirà in maniera fisiologica.