Nell’area euro l’inflazione rimane sotto controllo, ed anzi dovrebbe continuare a registrare dei ribassi nel corso dei prossimi mesi per poi tornare a salire a partire dalla seconda metà del prossimo anno. E’ questa, in sintesi, la previsione sull’andamento dei prezzi contenuta nel consueto Bollettino mensile della Banca Centrale Europea, dal quale però emerge come la situazione sia di vero e proprio allarme per i conti pubblici con conseguenti rischi per la crescita economica. In particolare, la BCE, per il triennio 2008-2010 ha constatato e stima un peggioramento nell’area euro non solo del disavanzo, ma anche del rapporto deficit PIL nei Paesi dell’euro. La Banca centrale, senza mezzi termini, ha parlato di prospettive “cattive” per lo stato delle finanze pubbliche in Eurolandia, mentre gli effetti positivi delle misure non convenzionali messe in atto dalla BCE si faranno sentire ma ci vorrà del tempo. Le misure non convenzionali della BCE, secondo quanto scritto nel bollettino, sono state messe in atto anche per garantire la stabilità dei prezzi nell’area euro; in ogni caso, c’è da tenere conto delle recenti impennate dei prezzi del greggio che potrebbero non solo smorzare le attese di una ulteriore riduzione del livello di inflazione in Europa, ma potrebbe esserci, prima del previsto, l’inversione al rialzo della dinamica dei prezzi con il rischio che la ripresa economica venga “soffocata” sul nascere.