La crescita del debito pubblico italiano sembra non avere freni. Nel Supplemento al bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica, la Banca d’Italia ha fotografato impietosamente l’attuale situazione del debito sovrano. Infatti, a maggio 2012 il debito pubblico italiano è salito di 17,1 miliardi di euro rispetto ad aprile. L’ammontare del debito pubblico a maggio risulta pari a 1.966,3 miliardi di euro, mentre ad aprile era pari a 1.944,24 miliardi di euro. A pesare sul debito nel mese di maggio hanno influito anche gli 1,8 miliardi che spettano all’Italia nel contributo al fondo salva-stati europeo (EFSF).
Si fa sempre più vicina, dunque, la quota di 2.000 miliardi di euro di debito pubblico, che potrebbe essere raggiunta e probabilmente superata nel corso dei prossimi mesi. Il debito pubblico continua a pesare come un macigno sui conti italiani, nonostante manovre e riforme di austerità. Il debito pubblico pesa oggi per il 120% del pil, ma dovrebbe continuare a crescere così come la spesa per interessi.
Questo fardello sulle spalle dei contribuenti italiani drena ormai risorse pubbliche per oltre 80 miliardi di euro ogni anno. Oltre agli elevati tassi di interesse sui titoli di stato, a pesare sui conti tricolori è anche la mancanza di crescita economica. Secondo Bankitalia, quest’anno il pil calerà di circa il 2% mentre Confindustria ha alzato l’asticella al 2,4%. Il governo è molto più ottimista e stima una recessione dell’1,2%.
Le entrate tributarie sono salite sia a maggio che nei primi cinque mesi dell’anno. A maggio si sono attestate a 30,8 miliardi di euro, in crescita del 4,6% rrispetto allo stesso periodo del 2011. Rispetto ai primi cinque mesi del 2011, le entrate tributarie sono crescite dell’1,1% a 142,1 miliardi di euro. Nel documento è stato evidenziato anche la crescita del pessimismo sull’occupazione nell’arco di tre mesi. Nell’indagine condotta su 750 imprese con almeno 50 addetti, emerge un quadro di forte sfiducia soprattutto al Centro e Sud Italia.