Niente di nuovo sotto il sole di Quito: la capitale dell’Ecuador è infatti la sede prescelta per l’attuale meeting dell’Opec (Organization of the Petroleum Exporting Countries), raduno in cui le nazioni produttrici di petrolio hanno finora deciso di mantenere inalterato il livello dell’oro nero, a causa dell’influenza ancora troppo forte della crisi economica. L’organizzazione rappresenta ben il 40% delle scorte petrolifere mondiali e ha voluto fissare a quota 24,84 milioni di barili l’ammontare esatto; almeno, questo è quanto volevano undici paesi membri, i quali sono rimasti ancorati alle decisioni di due anni fa. Wilson Pastor, numero uno dell’Opec, ha fatto sapere che comunque una notizia del genere era nell’aria, nonostante quattro ministri del petrolio fossero assenti a questa conferenza. Intanto, i futures sul “crude oil” sono saliti fino a 87,79 dollari al barile presso il New York Mercantile Exchange. Il prossimo vertice è invece previsto per il mese di giugno nel quartier generale di Vienna.