“Bisogna migliorare le prestazioni e l’accessibilità (anche per via elettronica) dei cosidetti Sportelli unici per le imprese che offrono le informazioni a imprenditori interessati a fornire servizi trasnfrontalieri sulle norme sul lavoro, sulla previdenza sociale o in materia fiscale e di Iva“. E’ quanto sostengono i parlamentari europei in una risoluzione preparata da Evelyne Gebhardt (S&D, DE).
Nel documento, gli eurodeputati denunciano che la Direttiva servizi, approvata nel 2006, non ha avuto ancora una corretta applicazione con la conseguenza di non aver raggiunto l’obiettivo di facilitare la formazione di un mercato unico per i servizi.
Inoltre, i deputati chiedono che alcuni servizi specifici – non inseriti al momento dell’approvazione della normativa – siano oggi regolati da un apposito quadro legislativo. Si tratta delle attività di cura sanitarie, gran parte dei servizi sociali e i trasporti. Senza trascurare la necessità di fornire le informazioni richieste tenendo conto anche delle lingue diverse da quella nazionale per poter garantire una comunicazione adeguata anche a chi proviene da altri Paesi.
“La Direttiva servizi è una legislazione molto importante e, pertanto, come Parlamento, abbiamo deciso non solo di approvare la legge ma anche di monitorarne l’applicazione da parte degli Stati membri e garantirne l’efficacia”, ha sostenuto la relatrice Gebhardt commentando la decisione di proporre la risoluzione che fa riferimento anche alla necessità, per i funzionari nazionali, di avere una migliore conoscenza della legislazione comunitaria. Particolare, questo, non di poco conto se si tiene presente il ruolo via via crescente che stanno assumendo gli organismi europei anche in alcuni settori fino a poco tempo fa di competenza esclusiva dei singoli Stati nazionali.