L’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza dei dipendenti pubblici) ha provveduto ad aggiornare le stime relative a circa 3.500 donne statali: queste ultime, infatti, dovranno rimanere a lavoro per un altro anno in più, a causa delle nuove norme che hanno portato l’età pensionabile per le dipendenti della pubblica amministrazione da 60 a 61 anni. L’obiettivo della riforma in questione è quello di arrivare, nel 2018, a 65 anni, in modo da mettere sullo stesso piano uomini e donne. C’è comunque da precisare che, nonostante questa innovazione, potranno andare in pensione entro il mese di dicembre del 2011 le lavoratrici che hanno compiuto 60 anni e che sono in possesso di 20 anni di contributi; il risparmio previsto dallo stesso Inpdap è pari a 2,5 miliardi di euro tra il 2010 e il 2018, denaro che andrà a confluire in un fondo che è stato appositamente costituito presso la presidenza del Consiglio per le politiche familiari e sociali.