Un rialzo forte e deciso: protagonista assoluto di questa performance è senza dubbio il petrolio, il quale ha chiuso in maniera davvero brillante le contrattazioni settimanali presso l’Ice londinese (International Petroleum Exchange), mettendo a segno dei progressi interessanti in relazione a due specifici contratti futures. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è infatti da dire che il prezzo relativo alla categoria Brent (si tratta di una delle principali classificazioni petrolifere, la quale beneficia dell’oro nero proveniente dal Mare del Nord) è aumentato dell’1,97%, attestandosi a quota 87,62 dollari al barile, un vero e proprio record in questo senso. Il Light Crude (il petrolio più liquido) non è stato da meno però, con un rialzo pari a 1,66 punti percentuali. Questi risultati, tra l’altro, devono essere associati alle importanti pubblicazioni del Dipartimento americano dell’energia, il quale ha messo in luce una crescita piuttosto sostenuta degli stock di greggio (1,1 milioni di barili).