NPL (non perfoming loans) e finanziamenti alle PMI confermati come business centrali di Banca IFIS nel Piano Industriale 2020-2022. Nell’arco di un triennio l’obiettivo prioritario sarà, dunque, di generare un utile d’esercizio crescente e sostenibile e allo stesso tempo di continuare a distribuire valore a stakeholder e azionisti.
Il Piano Industriale è stato illustrato dall’amministratore delegato Luciano Colombini, il 14 gennaio a Milano, a investitori e stampa.
Nel corso del suo intervento l’AD ha affermato: “Questo piano nasce da un lavoro corale. Banca IFIS ha la fortuna e il merito di presidiare segmenti di business particolarmente redditizi, in cui è fortemente specializzata e sui quali ha accumulato negli anni un grande vantaggio competitivo. Questa posizione va mantenuta: con specializzazione, flessibilità, velocità di risposta e innovazione”.
I target finanziari presenti nel Piano prevedono una crescita dell’utile sostenibile a 147 milioni, così da migliorare ulteriormente la solidità patrimoniale, sostenere la crescita e garantire nel contempo il pagamento di un consistente dividendo agli azionisti; il rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) in crescita all’8,9% e il Cet 1 al 12% nel 2022 al di sopra dell’attuale soglia Srep dell’8,12%.
L’Istituto di credito veneto prevede inoltre investimenti per circa 60 milioni di euro finalizzati a supportare la crescita organica, sono previste 190 assunzioni, e la stabilità del business. Il payout ratio da qui alla fine del 2022 è atteso intorno al 40-45%.
Le assunzioni sono previste nell’ottica di ampliare l’attività per acquisto e gestione dei crediti deteriorati e nelle attività di factoring, come precisato dall’ad Colombini: “Per ampliare la nostra sfera d’attività anche in questo campo, abbiamo bisogno di investire anche in innovazione tecnologica e in nuove professionalità: assumeremo 190 persone, non solo giovani, che serviranno anche per costituire nuovi team anche nei crediti più garantiti”.
“All’estero invece – ha proseguito – l’ufficio di rappresentanza in Romania diventerà presto una società di factoring come esiste già in Polonia. Nell’ambito di questo piano ci saranno anche degli esodi volontari per 70 persone”.
Prevista tra il 2020 e il 2022 una profittabilità di tutte le business unit di Banca IFIS, con un vantaggio competitivo maggiore nei non performing loans (Npl) e nel Factoring, e una crescita totale dei ricavi a 602 milioni di euro.
A guidare questo incremento, acquisti per 8,5 miliardi di euro (valore nominale) di crediti non performing e un incremento dei volumi per 1 miliardo di crediti verso la clientela sul fronte Commercial e Corporate Banking per effetto dell’innovazione digitale, del nuovo modello di copertura del mercato e di una rinnovata strategia di comunicazione e marketing.
Da sempre fortemente specializzata nell’anticipo del credito (factoring) alle piccole e micro imprese, Banca IFIS estenderà le attività commerciali verso il segmento corporate (aziende con ricavi superiori a 15 milioni) con una serie di servizi per le medie imprese che riguardano anche la consulenza, import/export, valutazione e mitigazione dei rischi.
“Nei prossimi tre anni – ha spiegato l’amministratore delegato Luciano Colombini – contiamo di ampliare la nostra attività di consulenza e finanziamento alle imprese del Veneto sui 50-70 milioni di fatturato, quelle che un tempo erano servite da Popolare Vicenza e Veneto Banca. Vogliamo erogare altri 470 milioni nel prossimo triennio a queste aziende per supportarle nella loro crescita all’estero e anche nelle operazioni strategiche di consolidamento”.