Arriva una nuova indicazione negativa per l’economia italiana, che già negli ultimi mesi aveva evidenziato un preoccupante trend discendente dei principali indicatori economici. L’Istat ha comunicato pochi minuti fa che nel terzo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è sceso dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. L’Italia resta, dunque, in forte recessione. Su base annua il pil italiano è sceso del 2,4%, se confrontanto con il terzo trimestre dello scorso anno.
La diffusione del dato sul pil arriva in una giornata che vede l’intero sistema-Italia nel mirino della speculazione internazionale, a causa della crisi di governo generata dalle dimissioni di Mario Monti. Il dato di stamattina è definitivo, che conferma la precedente lettura dello scorso 15 novembre. L’Istat ha fatto notare che il terzo trimestre ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al secondo precedente, ma una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2011.
► GOVERNO MONTI HA PEGGIORATO LA CRISI ECONOMICA
Il confronto rispetto al secondo trimestre del 2012 è impietoso ed evidenzia il forte calo dei principali indicatori della domanda interna. I consumi finali nazionali sono scesi dello 0,8%, gli investimenti fissi lordi dell’1,4%. Al lieve aumento delle esportazioni dello 0,5% fa da contraltare il calo delle importazioni dell’1,4%. Secondo quanto emerge dal report dell’Istat, nel terzo trimestre del 2012 è cresciuto praticamente solo il valore aggiunto dell’industria (+0,2%). Infatti, nell’agricoltura la variazione del valore aggiunto è stata negativa del 6,7%, nelle costruzioni dell’1,4%, nel settore che raggruppa commercio, alberghi, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni dello 0,5%.
► SPREAD BTP-BUND SOPRA 360 DOPO DIMISSIONI MONTI
Per quanto riguarda, invece, il settore del credito, delle assicurazioni, delle attività immobiliari e dei servizi professionali la variazione è stata nulla. In base alle rilevazioni dell’Istat, si tratta del 14-esimo calo consecutivo del pil su base annua e del quinto trimestre consecutivo in calo su base congiunturale. Il dato negativo del pil non fa altro che accentuare il sentiment negativo degli investitori sull’Italia. Piazza Affari perde il 3,6%, mentre lo spread Btp-Bund quota poco sotto 360.