Previsione inflazione 2012 post manovra

Al momento non ci sono previsioni ufficiali sull’inflazione nel prossimo 2012, quest’anno potrebbe chiudersi con un dato vicino al 3,4%, ma che dovrebbe subire delle variazioni in aumento con la Manovra “Salva Italia” e un lieve innalzamento potrebbe già palesarsi entro la fine di questo mese. L’inflazione nel mese di novembre è diminuita al 3,3% su base annua, con una riduzione dello 0,1% su base congiunturale (dati ISTAT). L’aumento delle accise sui carburanti già operativo da alcuni giorni però, ha incrementato di circa due decimi i prezzi degli stessi.

Inoltre occorre considerare un ulteriore aumento delle accise sui carburanti dal 01 gennaio 2013, pari a 0,5 euro per ogni mille litri di benzina e gasolio, a cui si sommerà (eventualmente) l’effetto dell’IVA al 23%. L’aumento dell’aliquota IVA infatti sarà attuato solo in caso di necessità, per coprire la delega fiscale del governo precedente. Di fronte a questi fatti, esiste la la possibilità di un’inflazione che superi il tetto del 3,5%.

L’aumento delle aliquote Iva e delle accise sui carburanti si ripercuoterà sull’inflazione – ha spiegato il presidente dei magistrati contabili Luigi Giampaolino -, con un effetto che, prudenzialmente, può essere stimato di almeno un punto percentuale. Il ricorso alle maggiori entrate rischia di creare una spirale negativa, nella quale dosi sempre maggiori di restrizione sono imposte proprio dagli impulsi recessivi trasmessi all’economia.

Secondo il governatore di Bamkitalia, Ignazio Visco, nonostante queste previsioni, l’Italia deve continuare a essere ”determinata” a sistemare i conti: l’intervento é ”necessario” per la situazione in cui versano i conti pubblici. Infine il governatore auspica che, grazie al più opportuno taglio della spesa si possa scongiurare l’aumento dell’Iva, previsto appunto per settembre 2012.

Bene anche l’estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori – spiega Visco – che riduce la disparita’ di trattamento e rende piu’ stretta la relazione tra contributi versati e benefici pensionistici, riducendo le distorsioni all’offerta di lavoro”.